Dopo tanto vagare la Mila ha finalmente trovato una casa!

mercoledì 27 aprile 2011

Filologia romanzata

Adoro i linguaggi specifici delle riviste, dove nascono arditi neologismi e le figure retoriche si sganciano da dinamiche liriche per approcciare la qualsiasi.

Prendiamo i giornali di moda. Non sono una lettrice assidua però ammetto che, come tutte le donne, ho un debole per quelle pagine patinate. La cosa che mi indispone un pò è l'eccessiva pesantezza dei tomi ,come se, per colmare una certa leggerezza, ci si volesse infliggere uno stillicidio del tendine.Un pesantissimo fardello che ci riporta a una concretezza che, se decidiamo di voler approfondire i fitoestratti o la vita delle socialites filantrope a tal punto di comprarci una rivista specializzata, sappiamo benissimo da sole non ci interessa.

Comunque, dopo una sfogliata rapida quasi mi sento in colpa se non ho qualcosa di fluo, so che prima o poi una cosa animalier la indosserò-è biologico-, mi rassicuro quando scopro che è in atto una vera e propria guerriglia al capello crespo e che non devo spendere un patrimonio per chiudere il mio diastema perchè improvvisamente va di moda (gozzoviglio un paio d'anni perchè so che il suo momento passerà).

A una lettura più approfondita apprendo invece che:le "clutch" sono le immancabili borse che tengono nella mano libera le star (l'altra è impegnata a salutare o maledire i paparazzi a seconda del temperamento regina bianca o bad girl che si impone alla stessa), "cuissard" sono quel labilissimo confine tra le calze e gli stivali e le "open toe" le scarpe aperte davanti in una gamma che va dallo stivaletto mefistofelicamente sensuale a elaborati tronchetti che vanno di moda un quarto d'ora.

A volte mi accorgo che riesco a leggere qualche canto dell'inferno senza guardare le note ma non posso evitare di consultare Wikipedia se leggo Vogue.


Poi ci sono i linguaggi che usano i cuochi nelle interviste, ci sono le mille parentesi che si aprono quando vuoi capire come mondare una verdura,per arrivare alla sua anima e speculare riguardo alla metempsicosi di un ravanello. Chi parla è gente che può fare una frittata anche uguale a quella di un essere umano ma il suo scopo non è quello, è creare emozione a ogni boccone. Dato come postulato cartesiano che la cucina è come un tramonto,non si cerca di capire emoziona e basta, l' esegesi culinaria raggiunge i massimi livelli quando attribuisce sensazioni o stati d'animo alla pasta all'uovo o ai secondi (ravioli al ricordo di altura,carpaccio nostalgia di scoglio).

Visto e considerato che a malapena faccio un uovo al tegamino provate a capire l'effetto che ha su di me un essere umano che riesca a molecolarizzare un gambo di sedano o l'inesplorato scenario che mi si apre a sentir nominare un foie gras (di solito direttamente proporzionale allo sgomento prodotto dall'immediata traduzione letteraria che lo riannovera in un immaginario fatto di assimilazione coatta di fegato a sette anni).


Altra passione : l'arredamento .

Una casa rivoluzionata con slancio iconoclasta per facilitare l'ingresso del contemporaneo e della musica.... Subito,solo a leggerlo, ti senti uno che ha gusto,così per osmosi.

E via in una girandola di definizioni eufoniche e sinestetiche con colpi a effetto che non riuscirebbero neanche a Nadal.

Il sempiterno "Minimal" in tutte le sue declinazioni (design nordico che strizza l'occhio alle tele di Morandi)il "Baroque'n roll" (romantici portasciugamani a forma di ossa, ma dai toni glitter),lo "shabby chic" (o finto povero o "guarda cosa ho scovato ad Aversa in un mercatino a due lire,un comodissimo spremiagrumi in ciliegio"),i mobili creati da designer che giurano sempre che il quartiere malfamato dove si trova il loro loft è il cuore creativo pulsante della città,le "giuste proporzioni" (etica e geometria,nuova coppia di fatto),l'eco-lusso tropicale degli hotel a impatto zero talmente sperduti che arrivi solo con un volo charter.


E ogni volta pensi di aver capito e non vedi l'ora di trovarti in un negozio, in un ristorante, in una discussione con esperti del settore, pronto a usare qualche espressione appena appresa.

Ma nulla,il vuoto. Come se certe cose vivessero solo di luce riflessa nel momento in cui le leggi.E se per puro caso te ne ricordassi una,scopriresti tristemente che è appena nata una nuova che l'ha bollata come desueta.

Una Caporetto della semantica.

Come direbbe il mio ching preferito: "la volpe scivola sull'acqua".Ma ovviamente non mi ricordo a proposito di cosa.

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