Dopo tanto vagare la Mila ha finalmente trovato una casa!

lunedì 30 maggio 2011

La gaia urgenza

Ho visto la tua mostra e mi è piaciuta. Ora siamo qui, al rinfresco che il gallerista ha organizzato su una terrazza. Tutti dicono che c'è gente talmente bella "che non sembra di stare a Roma"anche se la vista a 360 sembra dire tutto il contrario.

Tu sei un artista emergente e io so che fai tutto questo perchè ci credi e perchè senti dentro di te qualcosa che sembra una pancreatite ma in realtà è l'urgenza di esprimerti.

Lo so, e ti capisco.

Ci incontriamo al buffet entrambi indecisi tra cotolette mignon alle noci di Macadamia e un aspic di frutti di mare e io, voglio dirtelo.

"Mi è piaciuta la tua mostra".

Silenzio.Gelo.

Bruckner. Sinfonia n.9 in re minore.

Mi guardi e con la faccia di un Torquemada della Roma bene mi chiedi: "Perchè?" e aggiungi "Cosa, ti è piaciuto?".

Inizio a sudare freddo, dovrei risponderti che visto che non mi ha fatto orrore di questi tempi mi sembra già una gran cosa, ma potrei trovarmi nella situazione di dover arginare una discussione sullo status quo dell'arte contemporanea .

Non sono pronta e non c'è abbastanza champagne.

Ma tu sei ancora lì ,pretendi una risposta e io non ho una scollatura abbastanza profonda da dissuaderti.

"Sicuramente mi sembri uno che segue le proprie urgenze e non risponde a una domanda artistica che viene posta solo per soddisfare un bisogno di commercializzazione e mercificazione dell'opera."

Mentre prendo il volo sulla mongolfiera dell'intellettualismo da opening, compaiono immagini zavorra nella mia testa che cercano di salvarmi riportandomi alla realtà.Lungomare di ladispoli,due nuore stanno discutendo animatamente su chi abbia più diritto alle prime due settimane d'agosto della casa di famiglia situata appena fuori dall'Aurelia. Tirano in ballo qualsisi acciacco o sfortuna capitata negli ultimi mesi e tengono in serbo la carta jolly "morte di caro parente".

Ecco piano piano, torno sulla terra.

Tu mi guardi e mi chiedi " Ma cosa ti è piaciuto,quale opera?".

Ansia. E se quelle che mia figlia ha definito cannucce fossero bastoni pregiatissimi raccolti facendo trekking nella valle di Markha?E se quelle ritratte non fossero scimmie ma la rappresentazione iconografica di qualche avo?E se quello che credo sia un fallo fosse effettivamente un fallo?La paura di sbagliare mi impedisce la scelta dell'opera. Come quando agli esami di maturità mi chiesero con che cosa l'ode "Al signor Mongolfier" di Vincenzo Monti avesse un assonanza e io non ebbi il coraggio,pur sapendolo,di dire:il futurismo.

"Mi è piaciuto soprattutto il processo per cui il materiale è la tesi e il concetto l'antitesi e l'opera la sintesi...mi è sembrato molto...Hegeliano...."

Le signore sul lungomare di ladispoli adesso stanno passando alle mani,nessuna molla la casa a ferragosto,i ragazzini c'hanno bisogno do iodio.

Continui a guardarmi (forse sei kantiano?) e mi chiedi "Si, ma quale opera ti compri?"

Imbarazzo.Mi sento come se avessi sbagliato un congiuntivo parlando con Devoto e Oli.

"No,non sono un collezionista, io sonoun'artistagiovanecometeche hacapitolatuaurgenzaevuolecondividerequestomomentoincuidavanti allamessainpubblicodelproprioimmaginariointimocisisenteunpòcome.... se qualcuno ti avesse tolto la coperta a gennaio....secondo me l'aspic comunque deve essere buonissimo"

"Ah, grazie".E te ne vai.

Menomale che le signore di Ladispoli mi riportano alla verità.Si stanno ormai tirando panini alla frittata che se so svegliate alle sei per preparare. La scena è orribile ma terribilmente efficace e aumenta in un crescendo consolatorio che vuole ricordarmi che siamo tutti un pò ridicoli chiusi nei nostri intellettualismi finchè un regista grida"stooooooop".

La mia zavorra era un film neorealista,cerco nel buffet tartine alla cicuta.


1 commento:

  1. c'è in effetti ormai qualcosa di decisamente mostruoso, nelle mostre.
    Personalmente evito sempre accuratamente il confronto con l'opinione del passante casuale, ancora peggiore di ciò che ti è capitato è a mio avviso incappare in uno di quelli che "ognuno ci vede ciò che gli pare".

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